Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità è caratterizzato da una forte preoccupazione per l’ordine, il perfezionismo e il controllo mentale ed interpersonale. Tutto questo a spese di flessibilità, apertura ed efficienza, che inizia entro la prima età adulta ed è presente in svariati contesti (APA, 2013).

Le persone che soffrono di questo disturbo sono molto rigide su questioni di etica e moralità; hanno difficoltà a portare a termine i propri compiti; non riescono a delegare ed a cooperare con gli altri; sono molto testardi; hanno difficoltà a manifestare le proprie emozioni.

Questi aspetti si riscontrano in molte persone, anche se non soffrono di questo disturbo, in quanto essi possono rivelarsi utili e funzionali in molte aree della vita. Solo quando tali aspetti interferiscono con la capacità di lavorare e di sviluppare relazioni intime può considerarsi come disturbo di personalità ossessivo-compulsivo.

Per una corretta diagnosi, l’individuo deve presentare 4 (o più) di questi elementi:

  1. È preoccupato per i dettagli, le regole, le liste, l’ordine, l’organizzazione o i programmi, al punto che va perduto lo scopo principale dell’attività
  1. Mostra un perfezionismo che interferisce con il completamento dei compiti (es. è incapace di completare un progetto perchè non risultano soddisfatti i suoi standard oltremodo rigidi)
  1. La dedizione al lavoro e alla produttività, fino all’esclusione delle attività di svago e delle amicizie (non giustificati da evidenti necessità economiche)
  1. É eccessivamente coscienzioso, scrupoloso e intransigente in tema di moralità, etica o valori (in modo non giustificato dall’appartenenza culturale o religiosa)
  1. Non è in grado di gettare via oggetti consumati o di nessun valore, anche quando non hanno alcun significato affettivo
  1. Non è incline a delegare compiti o a lavorare con altri, a meno che non si sottomettano esattamente al suo modo di fare le cose
  1. Adotta una modalità di spesa improntata all’avarizia sia per sè che per gli altri; il denaro è visto come qualcosa da accumulare in caso di future catastrofi
  1. Manifesta rigidità e testardaggine

(APA, 2013)

Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità (DOCP) può presentarsi con il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), ma i due disturbi non sono la medesima cosa. Nel Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità possono essere assenti le ossessioni e le compulsioni, che sono invece  tipiche del disturbo ossessivo-compulsivo. Inoltre, il disturbo di personalità è vissuto in modo egosintonico, ovvero chi ne è affetto difficilmente prova disagio nei confronti delle proprie caratteristiche, che considera come altamente adattive. Nel disturbo ossessivo-compulsivo il paziente invece è tormentato dai sintomi e desidera eliminarli.

Per quanto riguarda le cause del Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità, la comunità scientifica converge nel ritenere rilevante, per l’insorgenza del disturbo, le esperienze precoci nell’ambiente familiare. È probabile che la persona sia cresciuta con genitori ipercontrollanti e poco affettuosi, estremamente responsabilizzanti e rimproveranti. Probabilmente le richieste dei genitori risultavano esagerate rispetto all’ età del figlio, vedendo in lui un adulto in miniatura, e ponendo eccessiva enfasi sui valori morali e sui principi etici, inibendo così le emozioni e i comportamenti “incompatibili” con tali valori (es. rabbia, sessualità, ecc.). Tali caratteristiche contribuiscono alla costruzione di una relazione di attaccamento di bassa cura, alto controllo e ambiguità: il caregiver invierebbe in modo sistematico messaggi contraddittori, comunicando affetto e apprezzamento sul piano verbale, ma freddezza e disapprovazione su quello non verbale.

Il trattamento consigliato è la psicoterapia integrata (integrazione di strumenti provenienti dai diversi modelli di psicoterapia) con possibile trattamento farmacologico, a seconda della situazione.

Scopri di più da Rossella Parsani

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